La sua Missione
Per Instaurare omnia in Christo, la Piccola Opera della Divina Provvidenza sviluppa attività molteplici secondo le svariate necessità degli umili ai quali va incontro adattandosi, per la carità di Cristo, alle diverse esigenze etniche delle nazioni tra le quali la mano di Dio la va trapiantando (Don Orione, 1938)
Don Orione
Nato a Pontecurone (AL) il 23 giugno
1872, trovò nell’ambiente familiare di povertà e di convinta religione gli stimoli più immediati e decisivi che gli seminarono in cuore i germi forti e teneri di un’amorosa passione verso Dio e gli uomini.
La sua vocazione, sofferta ed irrobustita nel sacrificio, maturò via via nelle significative esperienze educative che visse in gioventù presso i frati francescani di Voghera (PV) , nella triennale dimora presso Don Bosco in Torino ed, infine, nell’impegnativo tirocinio della vita seminaristica in Tortona (AL).
Dalle vicende politico-sociali del suo tempo, trasse profonda e convinta ragione ad agire, prima, per la salvezza dei fanciulli orfani ed abbandonati; poi, per aprire istituzioni benefiche a favore dei più poveri e dei più tribolati nel fisico.
Per questo la sua azione di apostolo si concretizzò nell’aprire Scuole, Colonie agricole, Centri di formazione professionale, Case di carità, Missioni.
Per far si che questa sua opera continuasse nel tempo fondò la famiglia religiosa denominata “Piccola Opera della Divina Provvidenza” costituita da diversi gruppi religiosi: sacerdoti, suore, Eremiti, fratelli coadiutori coinvolgendo, al contempo, anche moltissimi amici laici.
Morto nel 1940, è oggi ritenuto uno dei più grandi e più riconosciuti apostoli della carità sorti in questo nostro tempo a dare luminosa testimonianza di amore a Cristo e ai fratelli attraverso un’incrollabile fedeltà al Papa da lui ritenuto, con santa Caterina da Siena, “dolce Cristo in terra”.
Carisma
Hanno detto di lui
- Modifica
“Don Orione, fu un cristiano che la sua rivoluzione la fece subito: Chi provò fortemente a dissodare la terra senza concedere deleghe ma impegnandosi di persona” ( Giorgio Torelli, giornalista)
“Ci sono persone che hanno bruciato il mondo con l’immane rogo. E ci sono persone che hanno bruciato se stessi per illuminare e riscaldare il mondo. Uno di questi è certamente Don Orione” (Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano)
“Don Orione, camminò sempre sul margine dell’impossibile, dell’imprevedibile, e camminò a colpo sicuro, senza sbagliare mai” (Giuseppe Siri, Arcivescovo di Genova)
“Ricordati di questo – mi disse ad un certo momento – Dio non è solo in chiesa. Nell’avvenire non ti mancheranno momenti di disperazione. Anche se ti crederai solo e abbandonato, non lo sarai. Non dimenticarlo!”. Mi accorsi che i suoi occhi erano lucidi di lacrime ( Ignazio Silone, letterato e politico)
“Vidi più d’una volta Don Orione senza nessuna difficoltà. Gli parlai, mi parlò. Veramente i suoi occhi facevano luce e le sue parole medicavano; tutta la sua persona vivissima, irrequietissima, era nella pace: e a baciargli la mano, ci si tratteneva come a dissetarsi di questa pace… Sul volto di Don Orione, sul suo volto d’umile, nessuna “importanza”, nessuna “maschera”, appariva: in più della natura, era una luce, una trasparenza, una forza, una dolcezza, una “grazia” che gli veniva da una vita interiore segretissima, sua, ardente e sovrumana” (Giuseppe De Luca, sacerdote e letterato)
“Fu certamente una delle personalità più eminenti di questo secolo per la sua fede apertamente professata e per la sua carità eroicamente vissuta. Fu sacerdote di Cristo totalmente e gioiosamente consacrando la propria vita a coloro che più soffrono, a causa della sventura, della miseria, della cattiveria umana. Egli si è lasciato solo e sempre condurre dalla logica serrata dell’amore! Amore immenso e totale a Dio e ugualmente assoluto all’uomo, a tutto l’uomo, anima e corpo, e a tutti gli uomini, piccoli e grandi, ricchi e poveri, umili e sapienti, santi e peccatori, con particolare bontà e tenerezza verso i sofferenti, gli emarginati, i disperati”
Quello che segue è il focus delle parole di San Giovanni Paolo II°:
“Ebbe la tempra e il cuore dell’Apostolo Paolo, tenero e sensibile fino alle lacrime, infaticabile e coraggioso fino all’ardimento, tenace e dinamico fino all’eroismo, affrontando pericoli d’ogni genere, avvicinando alte personalità della politica e della cultura, illuminando uomini senza fede, convertendo peccatori, sempre raccolto in continua e fiduciosa preghiera, talvolta accompagnata da terribili penitenze… Mirabile è Dio nei suoi santi, e Don Orione rimane per tutti esempio luminoso e conforto nella fede” (San Giovanni Paolo II°, Papa